Il termine Repubbliche marinare venne attribuito nell'Ottocento, quindi molti anni dopo, ad alcune città costiere italiane che tra il X e il XIII secolo prosperarono grazie alle proprie attività navali.
Le Repubbliche marinare rappresentano una variante alla civiltà comunale, tipica di quell’epoca, dove i mercanti rappresentavano la nuova forza economica: coniarono monete d'oro, misero a punto nuovi generi di trattative, brevettarono nuovi sistemi di contabilità e incentivarono i progressi nella navigazione.Venezia è stata la repubblica marinara più longeva.
Le sue origini risalgono al V secolo quando, per sfuggire alle invasioni barbariche, gli abitanti di Aquileia e altre città del Veneto cercarono rifugio nella laguna.
Venezia, per la sua posizione naturale, fu il punto di contatto tra Oriente e Occidente e fu a lungo contesa da moltissime popolazioni.
Attraverso i secoli conquistò tutta la costa della Dalmazia e moltissime isole del mar Mediterraneo orientale fino a impadronirsi della capitale dell'impero bizantino, nel 1204, ed arricchendosi moltissimo, appropriandosi dei tesori di quella grandiosa città che fu Costantinopoli.
Per mantenere la sua supremazia sul mare, Venezia ingaggiò molte guerre con le altre potenze marinare, annientandole tutte.
La Repubblica di Venezia con il suo emblema, il leone di S. Marco, patrono della città, resterà indipendente per secoli fino alla conquista di Napoleone nel 1797.
La massima autorità politica e civile era il Doge, erede del dux romano-bizantino. Il doge veniva affiancato dal Maggior Consiglio, dal Senato e dal Consiglio dei Dieci. Tutte le cariche dovevano essere elettive ma in breve tempo, divennero appannaggio di un numero ristretto di famiglie patrizie e si trasformarono in cariche ereditarie.La banca veneta, al contrario delle altre grandi banche italiane, non si dedicava molto ai prestiti esterni, quanto al finanziamento delle attività commerciali e marittime cittadine. Tutte queste attività furono favorite proprio dalla loro moneta molto forte, il ducato d’oro, che in seguito venne chiamato zecchino. Le misure di questa moneta restarono invariate per oltre cinque secoli soprattutto grazie alla fiducia di cui essa godeva sui mercati internazionali.
Della floridezza economica veneziana, godeva anche la parte più povera della popolazione, che trovava facilmente lavoro e tranquillità, a Venezia. Per esempio sulle navi degli altri Stati i rematori erano prigionieri e svolgevano il proprio lavoro incatenati al remo e costretti a remare dalla frusta di un’aguzzino; la Serenissima non introdusse mai questo sistema, in questo modo, i più poveri che non fossero riusciti a trovare un lavoro a terra, potevano arruolarsi come rematori sulle navi veneziane percependo un regolare stipendio.